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Kurt Hamrin, la biografia

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Kurt Hamrin

Kurt Hamrin, ex calciatore svedese, è stato un attaccante di grande talento. Celebre come bandiera della Fiorentina, ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, guadagnandosi un posto tra i migliori marcatori della Serie A con ben 191 reti, piazzandosi al nono posto in questa prestigiosa classifica. La sua media gol, pari a 0,48 per partita, testimonia la sua straordinaria capacità di trovare la rete. Inoltre, con 400 presenze nella massima divisione, è uno dei sette calciatori stranieri con più partite disputate nel campionato italiano. La sua carriera ha lasciato un’impronta duratura nel panorama calcistico italiano.

Inizio carriera

Kurt Hamrin, celebre calciatore svedese, deve la sua epifania calcistica all’ex giocatore Per Kaufeldt, un’autentica leggenda del calcio svedese, sei volte capocannoniere del campionato nazionale e medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1924. Hamrin iniziò il suo percorso calcistico nelle giovanili della Juventus e poi fece il suo debutto in prima divisione con l’AIK Stoccolma.

Kurt Hamrin alla Juve

Dopo una straordinaria stagione in cui fu capocannoniere del campionato, Hamrin attirò l’attenzione del presidente della Juventus, Giovanni Agnelli, durante una partita tra Portogallo e Svezia. Questo lo portò a trasferirsi alla Juventus, ma purtroppo, dopo un buon inizio, dovette affrontare alcuni infortuni che limitarono le sue prestazioni. Successivamente, si trasferì al Calcio Padova, dove ebbe un’ottima stagione segnando venti gol in trenta partite.

Fiorentina

Hamrin divenne poi una delle stelle della Fiorentina, segnando 151 gol in Serie A e vincendo numerose competizioni, tra cui la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe. Il suo record di reti segnate per la Fiorentina rimase imbattuto per oltre trent’anni fino a quando fu superato da Gabriel Batistuta nel 2000.

Milan

Durante il periodo in cui indossava la maglia viola, Hamrin fu coinvolto in diverse trattative di mercato che avrebbero potuto portarlo a cambiare squadra. Nel 1963, Helenio Herrera, allenatore dell’Inter, stava per includerlo in uno scambio con il brasiliano Jair, ma alla fine rinunciò all’affare poiché non era pienamente convinto della mossa. Nel 1965, Nereo Rocco, che all’epoca era ancora alla guida della Fiorentina, voleva portare Hamrin al Torino, ma dovette desistere poiché il valore del conguaglio richiesto dalla Fiorentina (circa trenta milioni) sembrava sospettosamente basso.

Tuttavia, nel 1967, Rocco, diventato nel frattempo allenatore del Milan, cambiò idea e portò Hamrin in rossonero. A Milano, il trentatreenne Hamrin si unì a una squadra composta anche da altri giocatori più anziani, tra cui i centrocampisti Giovanni Trapattoni e Giovanni Lodetti. Con i rossoneri, Hamrin ebbe un grande successo, vincendo lo scudetto e la Coppa delle Coppe nel 1968, segnando addirittura due gol nella finale contro l’Amburgo. L’anno seguente, nella Coppa dei Campioni, Hamrin segnò il secondo gol che permise alla squadra di vincere la semifinale d’andata contro il Manchester United, allora campione in carica, per 2-0.

Fine carriera di Kurt Hamrin

All’età di trentasette anni, Kurt Roland Hamrin concluse la sua carriera da calciatore professionista al Napoli, dove militò per due stagioni. Nella prima stagione, tuttavia, non ottenne un posto da titolare, ma nella seconda stagione riuscì a imporsi come titolare.

Dopo aver avuto un’esperienza breve come allenatore in Italia, Hamrin tornò in Svezia per motivi di affari. Gestiva alcuni negozi ed era richiesto per partecipare a campagne pubblicitarie. Durante questo periodo, il presidente dell’IFK Stockholm gli propose di giocare per il club, che competeva a livello dilettantistico. L’accordo prevedeva che Hamrin ricevesse una percentuale sugli incassi delle partite in cui avrebbe partecipato. Complessivamente, Hamrin scese in campo per dieci incontri con l’IFK Stockholm, segnando cinque gol.

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