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Dejan Savicevic, la biografia

Dejan Savicevic, nato il 15 settembre 1966 a Titograd, è una leggenda del calcio montenegrino. Oltre ad essere stato un ex calciatore di grande successo, ricopre ora la carica di presidente della federazione calcistica del Montenegro. Durante la sua carriera, Savicevic è stato un polivalente centrocampista e attaccante, in grado di giocare sia come trequartista che come esterno di centrocampo. Grazie alle sue abilità tecniche e alla creatività in campo, è stato considerato uno dei migliori giocatori montenegrini di tutti i tempi. Tuttavia, la sua reputazione è stata messa in dubbio per il suo carattere controverso, la poca disciplina tattica e la tendenza a trascurare la fase difensiva. Dopo il ritiro dal calcio giocato, Savicevic ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando anche la nazionale jugoslava.

Stella Rossa di Belgrado

Dejan Savicevic si è fatto notare al Budućnost Titograd dal 1982 al 1988, quando aveva appena 22 anni e venne poi reclutato dal club Stella Rossa. Durante una partita importante valida per gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni del 1988-1989 contro il Milan, Savicevic segnò il gol del vantaggio per la Stella Rossa prima che il gioco fosse sospeso per nebbia. Successivamente, Savicevic vinse una coppa e tre campionati jugoslavi con la Stella Rossa.

Savicevic è stato un elemento fondamentale nella squadra che ha vinto la Coppa dei Campioni nel 1990-1991 e si è classificato secondo al Pallone d’oro nel 1991, superato solo da Jean-Pierre Papin. Nel dicembre dello stesso anno, Savićević ha anche aiutato la Stella Rossa a vincere la Coppa Intercontinentale.

Dejan Savicevic
Dejan Savicevic

Cessione al Milan di Dejan Savicevic

Dejan Savicevic si trasferisce al Milan di Fabio Capello nell’anno successivo per una cifra di 10 miliardi di lire. Gioca per sei stagioni vincendo tre scudetti, tre Supercoppe italiane, una Supercoppa UEFA e una UEFA Champions League. Nonostante la regola degli stranieri in campo, si ritaglia uno spazio sempre maggiore nella squadra rossonera e diventa una figura chiave nella storia del club. Malgrado una stagione non molto prolifica sottorete, contribuisce in modo positivo alla causa rossonera. Nel suo biennio successivo, il più positivo in termini numerici, è finalista per la terza volta di UFEA Champions League ma uno stiramento alla coscia gli impedisce di scendere in campo nella sconfitta di Vienna. Termina l’esperienza milanese con un totale di 144 presenze e 34 gol.

La fine carriera

Dopo un periodo di inattività tra giugno 1998 e gennaio 1999, è tornato per cinque mesi alla sua squadra di origine, la Stella Rossa, per poi proseguire la sua carriera nel Rapid Vienna, dove ha giocato per due stagioni prima del suo ritiro nel 2001 a causa di diversi problemi fisici. Dopo aver giocato nella nazionale jugoslava, ha anche ricoperto il ruolo di commissario tecnico della Serbia e Montenegro. Venne esonerato il 20 giugno 2003 e sostituito da Ilija Petković.

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