Angelo Anquilletti, nato il 25 aprile 1943 a San Donato Milanese e deceduto il 9 gennaio 2015 a Milano, è stato un noto calciatore italiano che ricopriva il ruolo di difensore. È particolarmente ricordato per essere stato membro della squadra nazionale italiana che si è laureata campione d’Europa nel 1968. La sua carriera calcistica ha lasciato un segno significativo nella storia del calcio italiano.
Inizio carriera
Dopo aver trascorso parte della sua formazione calcistica nella squadra della Solbiatese, che militava in Serie D, Mario Angelo Anquilletti si unì all’Atalanta nella stagione 1964-1965, quando il club bergamasco giocava nella massima serie del calcio italiano. All’età di 21 anni, il 15 novembre 1964, Anquilletti fece il suo esordio in Serie A durante una vittoriosa trasferta contro il Cagliari, con una vittoria per 1-0. La sua permanenza a Bergamo durò per due stagioni, dove ebbe l’opportunità di giocare nella prestigiosa Serie A.
Angelo Anquilletti al Milan
All’età di 23 anni, nel 1966, Mario Angelo Anquilletti si trasferì al Milan, dove indossò la maglia rossonera per undici stagioni, fino al 1977. Durante il suo periodo al Milan, accumulò un totale di 418 presenze, un numero impressionante che lo colloca al sesto posto assoluto nella storia del club. Di queste presenze, 278 si registrarono in Serie A, 71 nella Coppa Italia, 63 nelle competizioni europee e 6 in altri tornei.
La permanenza di Anquilletti a Milano fu un periodo di grandi successi. Durante la sua carriera con il Milan, riuscì a conquistare uno scudetto, quattro Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e due Coppe delle Coppe (nel 1968 e nel 1973). Uno dei momenti più celebri della sua carriera si verificò nel 1967, quando segnò una doppietta contro il Levski Sofia durante una partita di Coppa delle Coppe.
La sua dedizione e il suo contributo al Milan gli hanno permesso di entrare nella storia del club, diventando un giocatore molto apprezzato dai tifosi. Durante gli undici anni trascorsi a Milano, Anquilletti dimostrò la sua abilità difensiva e la sua leadership sul campo, contribuendo in modo significativo ai successi del Milan in ambito nazionale ed europeo.