Agostino Di Bartolomei, nato l’8 aprile 1955 a Roma, è stato un rinomato calciatore italiano con una versatilità che gli permetteva di operare sia come centrocampista che come difensore.
Inizi con la Roma
Agostino Di Bartolomei, fin da piccolo, ha iniziato a giocare a calcio nei campetti del quartiere di Tor Marancia a Roma. Ha poi proseguito la sua crescita calcistica nelle giovanili dell’OMI, una delle squadre satellite della Roma. Nel 1968, all’età di tredici anni, attirò l’attenzione degli osservatori del Milan. Tuttavia, decise di rifiutare l’offerta del club lombardo perché non voleva allontanarsi da casa così giovane. Fortunatamente, ebbe l’opportunità di entrare nel settore giovanile della Roma. Durante gli anni settanta, Di Bartolomei vinse due titoli nazionali di categoria con i giovani della Roma e, nel contempo, fece le prime apparizioni con la prima squadra. Il suo debutto in Serie A avvenne il 22 aprile 1973, pochi giorni dopo il suo diciottesimo compleanno, durante una partita pareggiata 0-0 contro l’Inter a Milano, sotto la guida del tecnico Antonio Trebiciani.
Prestito al Vicenza
Nella stagione 1973-1974, Di Bartolomei segnò il suo primo gol con la maglia della Roma nella partita d’apertura contro il Bologna, conclusasi con una vittoria per 2-1. Nelle tre stagioni successive, durante le quali si alternava tra le giovanili e la prima squadra, il suo numero di presenze aumentò costantemente. L’annata 1975-1976 lo vide invece impegnato in prestito al L.R. Vicenza, squadra di Serie B, per acquisire esperienza in una formazione giovane composta principalmente da giocatori emergenti. Allenato da Manlio Scopigno, Di Bartolomei affrontò la sua prima stagione da titolare nella sua carriera.
Agostino Di Bartolomei al Milan
Successivamente, Agostino Di Bartolomei si trasferì al Milan, seguendo l’allenatore Liedholm e indossando finalmente la maglia rossonera che aveva rifiutato da ragazzo sedici anni prima.
Durante la sua prima stagione a Milano, Di Bartolomei si trovò ad affrontare la sua ex squadra, la Roma, in una partita a San Siro. Durante quella partita, segnò uno dei gol che portò alla vittoria del Milan per 2-1. La sua esultanza vibrante e rabbiosa, carica di vendetta per essere stato messo da parte troppo presto dalla “sua” Roma, non venne perdonata dalla tifoseria capitolina. Pochi mesi dopo, nella partita di ritorno all’Olimpico, Di Bartolomei fu accolto con ostilità e la situazione si aggravò quando, dopo un contrasto con Conti, fu quasi aggredito da Graziani. La partita si trasformò in una rissa.
Durante il suo periodo al Milan, che durò tre stagioni, Di Bartolomei segnò anche un gol nel derby milanese. Tuttavia, non riuscì a conquistare trofei con il club rossonero. Nell’anno del suo debutto, il Milan raggiunse la finale di Coppa Italia, ma la perse contro la Sampdoria
Cesena e Salernitana
Nel 1987, durante l’era Sacchi, il Milan decise di cedere il trentaduenne Agostino Di Bartolomei al Cesena. In questa nuova avventura in Romagna, il giocatore ebbe l’opportunità di disputare una stagione finale nella massima categoria del calcio italiano. Di Bartolomei assunse il ruolo di capitano nella squadra bianconera e guidò l’undici verso la salvezza.
Dopo l’esperienza a Cesena, Di Bartolomei decise di concludere la sua carriera calcistica sui campi della Serie C nel 1990. Trascorse due stagioni con la Salernitana, e nell’ultima di queste contribuì al raggiungimento della storica promozione della squadra campana in Serie B dopo ben ventitré anni di assenza. Anche in questa fase finale della sua carriera, Di Bartolomei indossò la fascia da capitano, dimostrando la sua leadership e il suo impegno verso la squadra…